Bandiera

ImageE’ qui, nel centro dell’Alto But, che Paluzza si stende sull’ampio terrazzo, un tempo verde di prati e di campi ed oggi occupato da case variegate e moderne. Qui ha sede il Gruppo ANA “Pal Piccolo” di cui oggi ricordiamo in festa l’ 84° anno della sua fondazione. Prima di addentrarci a parlare di questa prestigiosa Istituzione, ci piace soffermarci a contemplare questo paese che fin dalle sue origini è stato il centro di vita per tutto il comprensorio che lo circonda.Lo stemma del Comune che riproduciamo sintetizza mirabilmente le caratteristiche di Paluzza: i “tre monti” raffigurati ci dicono che siamo in territorio montano; il “montone” che li sovrasta evidenzia l’economia agricola prevalente nel passato e le “due torri merlate”   fanno pensare ad edifici storici ancora esistenti. 

 

 

 

La sua storia 

ImagePaluzza, posta sull’antica “Via Julia Augusta”, abitata dai Carni e poi dalle genti costituenti le “arimannie” longobarde, cominciò ad emergere ai tempi dei Patriarchi Aquileisi che valorizzarono il punto strategico del colle a sud del Moscardo per costruire su di esso un sistema di fortificazioni per difendere la Valle dalle invasioni d’Oltralpe. Di tutto ciò oggi rimane, come storica testimonianza, la “Torre Moscarda” riattata anche dalla Repubblica Veneta durante il suo dominio allorché Paluzza divenne capoluogo del “Quartiere di San Pietro Sopra Randice”. Con Napoleone il centro diventa capoluogo di Cantone e sotto la dominazione austriaca, dal 1815 al 1853, sede di Distretto con funzione di coordinamento della vita amministrativa dell’Alto But e dei Comuni di Arta, Paularo e Zuglio per la soluzione dei problemi emergenti sul territorio. Paluzza e le sue frazioni furono coinvolte direttamente nelle vicende della prima guerra mondiale fornendo, attraverso le donne Portatrici, un prezioso aiuto per il rifornimento sul fronte di battaglia di viveri, munizioni e vario materiale alle truppe combattenti sul Pal Piccolo, sul Pal Grande e sul  Freikofel. Anche nella seconda guerra mondiale Paluzza fu centro della Resistenza ai Tedeschi, subendo gravi rappresaglie culminanti con l’eccidio di Promosio e lungo la Valle del But nei giorni 21 e 22 luglio 1944. Diventerà sede di Comando delle truppe tedesche e cosacche durante il periodo del “Kosakenland” dall’ottobre 1944 al maggio 1945. 

L’ambiente 

ImageNon sono pochi i luoghi che per l’importanza storica e sociale si fanno notare nel territorio del Comune, particolarmente bello anche dal punto di vista ambientale con i suoi monti coperti di fitti boschi, di corsi d’acqua limpidi e amene località di fondo Valle. Appare subito bella e ammirabile, in alto, la settecentesca Chiesa di San Daniele posta sul colle omonimo; rifatta sull’antica nel 1736, custodisce in sè pregevoli opere d’arte sacra. Nel centro di Paluzza si fa notare, per la sua caratteristica mole, il cosiddetto “Duomo” di Santa Maria Annunziata, che incapsula l’abside della chiesa quattrocentesca (demolita nel 1914) in cui si conserva una splendida pala d’altare del Tironi. Sono ancora conservate altre due Chiese antiche: quella di San Nicolò di Lauzzana, oggi sede del Circolo Culturale “Enfretors”, e, in Borgo Centa, la vecchia chiesa di S.Giacomo, trasformata in auditorium comunale con l’annesso Tempietto dedicato ai Caduti di tutte le guerre. Si possono ancora notare, nel rinnovamento edilizio degli ultimi cento anni, diverse vecchie case con il caratteristico loggiato ed i volti in tufo, testimonianze delle fatiche degli antichi “Cramars”, i mercanti carnici ambulanti, operanti nel 1600 e 1700  con le loro mercanzie nei territori d’Oltralpe. Anche nelle frazioni si possono notare belle Chiese. A Timau il Tempio Ossario custodisce le salme di 1600 Caduti  della prima guerra mondiale. All’inizio del paese c’è la vecchia chiesa di S.Geltrude e nel centro sovrasta le case  la nuova imponente chiesa moderna, dedicata al Santo Crocifisso. Si può visitare anche il bel museo della Grande Guerra con il monumento alle Portarici nella Piazza accanto. Graziosa è la Chiesa di S.Osvaldo di Cleulis e quella più piccola di Placcis, nel borgo omonimo. Anche a Rivo la Chiesa quattrocentesca conserva il bell’altare ligneo di S.Lorenzo del ‘500. L’economia in paese ha subito una notevole trasformazione. L’agricoltura, che un tempo assorbiva l’opera delle donne di casa con la coltivazione dei campi, dei prati e l’allevamento del bestiame, oggi è ridotta al lumicino. Sono sparite le latterie sociali ed il poco latte ottenuto dalle mucche esistenti viene avviato per la lavorazione al Caseificio di Vallata di Sutrio. Il paese ha avuto un notevole sviluppo edilizio con l’adeguamento delle abitazioni ai bisogni del momento. Sono anche sorte alcune piccole industrie, collocate principalmente nell’apposita zona industriale di Rivo, che fortunatamente fanno un po’ da supporto all’occupazione giovanile. Sono limitate ancora le strutture turistiche, mentre sono state adeguate alle esigenze moderne quelle commerciali, sia i negozi che gli esercizi pubblici, confortevoli e ben tenuti, contribuendo a dare al paese un tocco di signorilità. Paluzza, attualmente, è sede del “Centro Servizi Forestali” che si propone di essere esemplare Istituzione nella formazione e nell’aggiornamento in campo nazionale degli addetti alla forestazione. Nel campo dell’Istruzione, Paluzza è sede di Istituto Onnicomprensivo di scuola materna, elementare e media. Fiorenti sono le iniziative sociali che favoriscono lo sviluppo delle capacità personali, utilizzandole per la crescita morale e culturale del paese. Possiamo citare: il “Forno Cooperativo”, la “Società Elettrica Cooperativa Alto But” che dispone di ben 4 centrali elettriche, il Gruppo “ANA Pal Piccolo”, l’ “Associazione Nazionale Combattenti e Reduci”, l’ ”Associazione dei Cavalieri della Repubblica e dei Maestri del Lavoro della Val But”, i Circoli Culturali di Paluzza, Timau e Cleulis, Le Corali di Paluzza e di Timau, l’ Associazione Sportiva “Aldo Moro” di Paluzza, la Polisportiva di Timau e Cleulis, l’Associazione Calcio di Paluzza, l’ “Associazione Pescatori Sportivi”, la “Sezione della Federazione Italiana della Caccia”, il “Tennis Club Paluzza”, l’ Associazione della Palla a Volo ed infine la prestigiosa Associazione “Giovins di Chenti”. Come si vede lo spirito associativistico è vivo e ci auguriamo che duri nel tempo. Non dimentichiamo i  brillanti successi sportivi conseguiti in campo nazionale e mondiale dagli atleti Paluzzani, prima fra tutti l’olimpionica Manuele Di Centa ed il fratello Giorgio.Il “Gruppo ANA Pal Piccolo” si onora, pertanto, di far cenno giustamente, in questa pubblicazione, del paese che lo ospita e in cui opera da Ottantaquattro anni, con l’augurio che Paluzza sviluppi sempre più le sue iniziative volte alla crescita civile della sua Gente. 

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