Stampa

La prima caserma 

Image
Fig.1

Durante la guerra 1915-18 vennero costruiti in località “Bersaglio”, in frazione di Rivo, i primi baraccamenti per dare alloggio alle truppe inviate sul fronte del Pal Piccolo e del Pal Grande, fra le quali si distinguevano, naturalmente, i reparti alpini che costituivano le truppe scelte per la guerra di montagna. Servivano anche per accogliere i soldati che venivano ritirati dalle trincee e inviati nella retrovia per un periodo di riposo. Nella zona Bersaglio trovarono anche sistemazione le strutture della Tramvia del But che collegava Tolmezzo con Paluzza ed era stata costruita dall’Autorità Militare per il trasporto di truppe e materiali necessari al fronte di battaglia. Finita la guerra gli alloggi militari non vennero più utilizzati mentre rimase in attività la Tramvia suddetta, trasformata alla fine del conflitto in  impianto di trasporto per persone e merci ad uso civile, e ciò fino al 1931 allorché la Tramvia del But cessò il servizio, sostituita da una linea di autocorriere. La parte centrale della zona venne anche utilizzata negli anni Trenta per la costruzione di un campo di calcio, il gioco che ormai stava diffondendosi anche nei nostri paesi con la costituzione delle prime squadre di amatori. Per alcuni anni, quindi, non ci furono soldati a Paluzza

Image
Fig.2

e di tanto in tanto si videro gli alpini soltanto nelle esercitazioni previste dei campi estivi ed invernali. Quando arrivavano nel paese e issavano le tende o alloggiavano nei fabbricati allora liberi, i più contenti eravamo noi bambini e ragazzi, poichè potevamo soddisfare la nostra curiosità  avvicinando con cordialità i soldati con la penna nera, anche per gustare una buona pastasciutta o una gallettina che ci veniva regalata. Nel 1933 le Autorità competenti, a seguito della situazione politica di allora, stabilirono di ripristinare il Presidio militare, inviando a Paluzza una Compagnia di alpini, per cui vennero fatti adeguati lavori di costruzione di nuovi fabbricati  per accogliere i reparti. Infatti, nel 1934 arrivò a Paluzza la 12ª Compagnia del Battaglione “Tolmezzo” - 8° Regg.to Alpini - al comando di un capitano il capitano Manca (che tanti ricordano ancora!). La presenza dei militari ravvivò subito la vita di Paluzza e gli alpini vennero sempre accolti con particolare simpatia. 

 

Si ampliano le caserme  

Image
Fig.3

Le vicende politiche del tempo, caratterizzate dalla guerra in Etiopia e poi dalla seconda guerra mondiale, scoppiata nel 1939 e che nel 1940 invischiò anche l’Italia, portarono all’ideazione e costruzione da parte del governo fascista del cosiddetto “Vallo Alpino del Littorio”, un sistema, cioé, di fortificazioni e costruzioni militari in tutto l’arco alpino di confine con la Germania, con sottointesi ma evidenti scopi difensivi nei confronti dell’infida alleata. Così anche nell’Alto But  furono numerosi i cantieri per la costruzione di fortificazioni e fra i lavori previsti ci fu anche la costruzione nel Bersaglio di nuovi ampi fabbricati da adibirsi all’alloggio dei militari del Presidio. Sparirono, però, gli alpini chiamati a combattere sui vari fronti con la conosciuta bravura e valore. Fu istituito, addirittura, in loro sostituzione un nuovo Corpo: la “Guardia alla Frontiera”, più comunementre conosciuta come “GaF”, il cui compito era ben individuabile  dalla denominazione assegnata a detto reparto. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, dall’ottobre 1944 al maggio 1945, le caserme vennero utilizzate ad alloggio dei Caucasici e Cosacchi a cui le autorità tedesche d’occupazione avevano affidato il presidio della Carnia con la costituzione del “Kosakenland”. 

 

La caserma diventa Sanatorio 

Dopo la Liberazione nel 1946, per far fronte alla necessità di assistere i soldati reduci dai vari fronti di battaglia e dai campi di concentramento, che arrivavano in Patria colpiti dalla tubercolosi (una grave malattia in quel tempo!), le caserme con adeguati interventi strutturali vennero trasformate in Sanatorio che rimase efficiente fino al 1952. 

Tornano gli Alpini! 

Image
Fig.4

Ormai le mutate situazioni politiche in Europa, con la presenza minacciosa dell’Unione Sovietica, suggerivano l’apprestamento di adeguate difese dei confini della Patria per cui nel 1953 tornano a Paluzza i reparti del rinnovato Esercito italiano con la presenza della GaF (Guardia alla Frontiera) che poco dopo cambia denominazione assumendo quella di  “XI° Raggruppamento Alpini da Posizione”. Si susseguono dal 1954 al 1962 al comando di tale reparto i maggiori: Kirieleison, Paternostro, Italia e Chierego. E’ nell’anno 1955 che la caserma di Paluzza, la prima in Italia, viene intitolata solennemente alla Portatrice Carnica, caduta nella Iª guerra mondiale, Maria Plozner Mentil. Dal 1959 al 1962 la caserma ospita anche il VII° Battaglione Genio Trasmissioni con l’ottimo maggiore Zivec al Comando. Nel 1962 viene trasferito a Paluzza da Mondovì l’omonimo Battaglione Alpini che vi rimarrà fino al novembre 1974.

 

 

Image
Fig.5

Ricordiamo con simpatia i comandanti che si susseguirono al comando di tale reparto, i maggiori: Mistichelli, Casella, Balbo, Pesavento Visentini, Boni, Gismondi e Rosati. Dal novembre 1974 al 1976 resta di stanza a Paluzza solo la 212ª Compagnia del Battaglione “Val Tagliamento”. A seguito del terremoto del 1976, essendo impraticabile la caserma di Venzone ov’è alloggiato, si trasferisce a Paluzza il Battaglione Alpini “Tolmezzo” e vi rimarrà per ben 11 anni fino al dicembre 1987 allorchè, ricostruita la  caserma di Venzone, il repato rientrerà in tale località. Si succedono al comando di detto Battaglione i tenenti col.: Donda, Niemiz, Grasselli Antonio, Antonelli, Pepe, Mannino, Rossini e Fedri. Conserviamo un ottimo ricordo del ten.col. Grasselli che durante la sua permanenza ha aperto diverse volte la caserma agli alunni delle scuole, ospitandoli sempre con particolare calore;

Image
Fig.6

purtroppo morì durante il comando, colpito da grave malattia. Questo periodo di 33 anni è caratterizzato sia dalle belle manifestazioni da parte dei reparti di stanza a Paluzza in occasione delle ricorrenze patriottiche, sia  dall’animazione che la presenza degli Alpini portava in paese e in tutto l’Alto But. Dal 1987 al 1990 la caserma è occupata solo dalla 212ª Compagnia già citata; in tale anno, per la ristrutturazione dell’Esercito, il Battaglione “Val Tagliamento“ viene sciolto e da allora tutto il grande complesso del Bersaglio rimane vuoto. 

 

 

Arrivano nella caserma gli Albanesi! 

Image
Fig.7

Nella primavera del 1991 arrivano in Italia dall’Albania migliaia di profughi che, avendo subito per quarant’anni la dittatura comunista di Xoxa, cercano in Italia gli aneliti alla libertà. Un gruppo di essi, giunto in Friuli, che ha bisogno di assistenza e di alloggio in attesa di trovare una sistemazione, viene avviato dall’autorità Prefettizia a Paluzza per essere alloggiato provvisoriamente nelle caserma “Maria Plozner Mentil”, libera dai militari. Arrivano, così, a Paluzza centinaia di Albanesi che; assititi logisticamente dagli Alpini inviati da Tolmezzo, trovano un ottimo rifugio alle loro peripezie. Anche l’accoglienza della popolazione è buona e si cerca in ogni modo di aiutare vecchi, donne, giovani e ragazzi a godere di un momento di serenità e di pace dopo anni di miseria nel loro Paese. Si organizza un corso per insegnare loro la lingua italiana e si provvede a fornirli di vestiti e di quanto occorre per un vivere civile. Non è facile, comunque, per loro abituarsi ad un regime di libertà ed a saper vivere autonomamente senza aver sempre bisogno dello Stato, in ogni cosa, com’erano abituati fino allora. Resteranno a Paluzza fino all’autunno, dopo di che ogni famiglia avrà cercato altrove occupazione e sistemazione in varie parti del Friuli o d’Italia. A memoria di quei tempi, ci piace riportare la lettera inviata da un gruppo di Albanesi agli ufficiali e soldati in servizio al Battaglione Alpini “Val Tagliamento” di Tolmezzo il 2 luglio 1991: 

 

“Nei momenti più tragici della propria vita l’uomo ha bisogno di aiuto per ogni cosa e soprattutto per lo spirito. Così è stato per noi profughi Albanesi l’attenzione straordinaria per circa 4 mesi da parte degli effettivi di questo Battaglione nella Caserma degli Alpini “Maria Plozner Mentila“ di Paluzza. Noi abbiamo visto che voi avete dimostrato in pratica un grande spirito umano. Voi avete sollevato tanto il nostro dolore per la separazione dalla Patria, dai genitori, dalle sorelle, dai fratelli e dai nostri bambini. Noi non potremo mai dimenticare i soldati che ci ci hanno trattato e aiutati come fratelli e sorelle e forse anche di più. Noi ricorderemo sempre con grande rispetto i signori Ten.Col Zilli, il Ten. Col Cavalere, il Maggiore Boiti, il Capitano Ziani ed il maresciullo Concina, il maresciallo De Franceschi, il  serg.magg. Pesamosca, ecc. che sono stati sempre con noi fratelli e in tanti casi genitori con i nostri figli. Nei vostri occhi noi abbiamo visto anche spuntare le lacrime. Queso ha reso meno pesante la nostra disperazione, abbiamo avuto  più coraggio, è aumentato il rispetto ed il nostro amore per il popolo italiano che è molto ospitale. Vi ringraziamo per sempre. Vi auguriamo fortuna in famiglia e successo nel servizio militare."

 Paluzza 2 luglio 1991 Da un Gruppo di Albanesi La lettera, scritta in albanese, è stata tradotta da Edgar Mustafaraj 

E ora nella caserma Maria Plozner Mentil sono tornati......gli ex Alpini! 

Da allora fino ad oggi le caserme rimangono inutilizzate, esposte alle intemperie del tempo e all’incuria della mancata manutenzione. Nella primavera del 2002 il Comune di Paluzza, affidatario delle caserme da parte dello Stato, dà in concessione una parte dei locali al “Gruppo A.N.A. Pal Piccolo” perchè sistemi ivi la sua sede, attrezzandola adeguatamente alle proprie iniziative. Quindi la caserma “Maria Plozner Mentil” è tornata in buone mani e, ad appena ad un anno dacchè gli ex Alpini sono dentro, si può già vedere il lavoro di volontariato attuato: cortili e viali puliti ed alcuni fabbricati riassettati. Sono i primi tangibili segnali della volontà di non lasciare decadere un luogo che tanto spazio ha avuto nella storia recente di Paluzza.  

Fig.1) Paluzza Anno 1925 - La caserma degli Alpini in località Bersaglio (Rivo), prima degli ampliamenti eseguiti negli anni Trenta e Quaranta. 

Fig.2) Due ex alpini, Cesare Puntel ed Attilio Peruch, appartenenti alla 12ª Compagnia del Battaglione “Tolmezzo” di stanza a Paluzza, comandata negli anni 1934-35-36 dal capitano Manca. 

Fig.3) Paluzza - Anno 1960 - Sfila lungo la via Roma il plotone Alpini Sciatori in occasione della Festa delle Forze Armate. 

Fig.4) Paluzza - Piazza 21-22 Luglio - Anno 1961-Il Comandante di Presidio col. Chierego passa in rassegna, con il maggiore Mosti ed il Sindaco, i reparti in armi in occasione della Festa della Repubblica. 

Fig.5) Paluzza - Anno 1962 - Sfilano gli Alpini nel cortile della caserma “Maria Plozner” nella Festa del 4 novembre. 

Fig.6) Paluzza - Anno 1963 - Il Comandante ten.col. Visentini distribuisce dolciumi agli alunni partecipanti alla cerimonia annuale del 4 novembre nella caserma “Maria Plozner”.

Fig.7) Paluzza luglio 1991 - Gli Albanesi, ospiti nella  Caserma “Maria Plozner Mentil”, stanno partendo per Vicenza, la nuova destinazione alla loro profuganza.