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Un pellegrinaggio a Pal Piccolo nel 1919 

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Fig.1

Finita la guerra, naturalmente, non ci si dimenticò né dei Caduti sepolti nel cimitero di Pal Piccolo, posto a quota 1859, né delle cappelline del Pal Piccolo e del Pal Grande per cui già l’8 settembre 1919 venne organizzato su questo luogo un grandioso pellegrinaggio. Ci fa di esso una bella cronaca, in un servizio di allora, il giornalista Giuseppe del Bianco che mette in evidenza “ il mareggiare di folla” ivi convenuta da ogni parte del Friuli, sin da Maniago e Pordenone, a rendere omaggio ai Caduti sepolti lassù.Ricorda che sono presenti con il cav. Don Floreano Dorotea, curato di Timau, anche don Janes, il pittore Gragiacomo, il comandante dell’8° Alpini cav. Cavarzerani, il Deputato della Carnia e Canal del Ferro on. Michele Gortani, i Sindaci dei Comuni della Carnia con a capo Osvaldo Brunetti, Sindaco di Paluzza.Schiere di Alpini, di ufficiali, professionisti, industriali e commercianti di tutto l’Alto Friuli, con gagliardetti e bandiere, sono qui convenuti. “Si calcola che a non meno di tremila ascendessero le persone che ascoltavano la Messa - dice il cronista - mentre tanti ancora scendevano dalle ripide alture in quella conca sacrata ai Morti ”. Non dimentica di descrivere la celebrazione della Messa in cui emerge ” il gemito delle madri, delle spose, delle sorelle, degli orfani per i sepolti lì al Pal Piccolo

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Fig.2

e lungo tutte le frontiere d’Italia”. Dice che sono commoventi, poi, le rievocazioni: del col. Cavarzerani, del capitano Palazzoli che rievoca la perdita e la riconquista del Pal Piccolo, dell’on. Gortani già combattente su questo fronte e del Sindaco di Paluzza Osvaldo Brunetti. La grandiosa manifestazione si chiude con le parole di  don Janes, il cappellano militare del Battaglione Tolmezzo, che nei giorni difficili delle battaglie in trincea era così vicino ai tanti che ora sono sepolti nel rustico cimitero di guerra. 

 

  

 

Commovente scambio di salme gloriose al confine italo-austriaco: 28 giugno 1929 

Pochi anni dopo la costituzione del Gruppo “Alto But”, gli ex alpini di Paluzza contribuirono con la loro opera alla piena riuscita di una commovente cerimonia al Passo di Monte Croce Carnico in cui ci fu lo scambio delle salme di due ufficiali, uno italiano ed uno austriaco caduti nella guerra 1915-18. Il primo, capitano Mario Musso, medaglia d’oro, era caduto sul Monte Lodin il 14 settembre 1915 ed era stato sepolto in un cimitero austriaco. A Timau, invece, nel cimitero di guerra era stato sepolto il tenente Franz Weilhalter, decorato di medaglia d’oro austriaca, che era caduto sullo Zellenkoffel. Dopo le cerimonie religiose svoltesi rispettivamente nella chiesa del Cristo di Timau e nella cappella del cimitero di Shanigeralpe in Carinzia, le migliaia di carnici e carinziani si ritrovarono per lo scambio delle salme al Passo di Monte Croce Carnico. La stampa di allora mise in evidenza la presenza dei gagliardetti degli ex alpini di Gemona, Paluzza, S.Daniele e Tolmezzo convenuti con la fanfara ed una compagnia di alpini del Battaglione “Gemona”. Per la circostanza era presente il generale Faracovi, Commissario del Governo per le onoranze ai Caduti. La cerimonia fu particolarmente significativa poiché, 14 anni dopo la morte dei due eroi, i Rappresentanti di due popoli ieri nemici si ritrovavano per lo scambio delle due salme che diventavano, così, caparra di un auspicato avvenire di buona vicinanza e di pace. 

Ancora con gli Alpini sul Pal Piccolo e sul Pal Grande nel 1931 

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Fig.3

Il 13 settembre 1931 le penne alpine ritornano dopo 12 anni in Pal Piccolo e Pal Grande a visitare i luoghi che videro, durante la prima guerra mondiale, tanti sublimi ardimenti di soldati. I numerosi alpini e valligiani che vi partecipano vogliono anche rendere omaggio ai 1600 morti su questi monti e ammirare ancora le due cappelline del Pal Piccolo e del Pal Grande, simboli della religiosità dei nostri combattenti e che hanno ospitato i Caduti nei giorni prima della loro tumulazione. E a questo grande pellegrinaggio sono presenti personalità significative degli Alpini. In prima fila S.E. Angelo Manaresi, comandante del X° Regg.to Alpini, e poi i generali Pizzarello e Poggi, che seppero guidare su questi monti, come comandanti di Battaglione, i loro gregari con inflessibile disciplina, il primo a capo del “Tolmezzo” ed il secondo del “Val Tagliamento”. Non mancano: don Luigi Janes, già cappellano in Pal Grande del Btg. “Tolmezzo”, il cav.Don Tita Bulfon, parroco di Timau, ed il cav. Don Floriano Dorotea, amico degli alpini, già Parroco di Cleulis e di Timau e pianto perchè “fucilato dagli Austriaci”, secondo una notizia errata diffusa nei primi mesi della ritirata nel 1917. C’è un grande impegno in questo pellegrinaggio: riportare anzitutto nella cappella di Pal Grande la “Madonnina della neve”, il celebre quadro dipinto nel 1916 dal grande artista “Fragiacomo”, salito fin lassù dalla laguna veneta perchè appositamente invitato dal ten.col. Ugo Pizzarello, comandante del “Tolmezzo”. E nella stessa cappella sarà collocato anche il volto di “Cristo incoronato di spine - Lux Mundi”, dipinto dal comm. Cesare Laurenti di Venezia e donato sempre dal col. Pizzarello, ora generale.Verrà ricordato anche il tenente Bruno D’Andrea

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Fig.4

che “disegnò la cappella menzionata nel suo baracchino di Selletta Freikofel, alla luce incerta d’un moccolo infilato nel collo di una bottiglia”. Purtroppo questi non potrà essere presente al suggestivo appuntamento, avendo trovato, tempo dopo, morte gloriosa sul Carso. In occasione dell’adunata del 13 settembre viene pubblicato un caratteristico “Numero unico” da parte della Sezione Carnica dell’ANA. Non mancano in esso articoli rievocativi del gen Guido Poggi, degli scrittori Chino Ermacora e Pietro Menis, dei giornalisti Odo Sanego e Giuseppe Castelletti nonché di don Janes, don Tita Bulfon e dell’on. prof Michele Gortani. In tutti c’è l’intento di rievocare in modo vivo e suggestivo i migliori ricordi dei giorni eroici del Pal Piccolo, del Pal Grande e del Freikofel. 

 

 

Adunata Regionale Alpina del 16 settembre 1956 

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Fig.5

Una delle più belle manifestazioni organizzate dal Gruppo dell’ANA “Pal Piccolo” di Paluzza, in collaborazione con la Sottosezione Carnica, è stata indubbiamente la grande Adunata Regionale Alpina tenuta a Paluzza il 16 settembre 1956. Il comitato organizzativo era formato: dal Direttore Didattico Mario Candotti, da Donada Arcangelo, De Franceschi Guglielmo, Lazzara Dante e Maier Giovanni (Zaneto). Venne predisposto un programma particolareggiato, nell’attuazione del quale ognuno aveva precise  incombenze. L’Amministrazione

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Fig.6

Comunale di Paluzza e la Sottosezione Carnica dell’ANA diedero la migliore collaborazione per cui la manifestazione riuscì veramente imponente. Fu in questa occasione che il Consiglio Comunale, retto dal Sindaco m.o Emilio Di Lena, in ricordo dell’Adunata, deliberò di dedicare la rinnovata strada interna della frazione di Casteons alla leggendaria Divisione Alpina “Julia”. Come oratore ufficiale della giornata venne invitato l’on Angelo Manaresi, che era stato per lunghi anni Comandante del X° Regg.to Alpini”, come veniva chiamata allora (anni Trenta!) l’ANA (e corrispondente, quindi, al Presidente Nazionale odierno). L’on Manaresi nel 1934, come Sottosegretario alla Guerra, era già

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Fig.7

stato a Paluzza in occasione della grande manifestazione indetta per la traslazione della salma dell’eroina ”Maria Plozner Mentil”, caduta durante la guerra 1915-18 il giorno 15 febbraio 1916 a Casera Malpasso-Promosio. L’eroina era stata sepolta nel cimitero di S.Daniele di Paluzza e giustamente si pensò che la sua salma doveva trovare posto nel Cimitero Militare di Casali Sega ov’erano sepolti tutti i Caduti della grande guerra. Abbiamo già detto che la manifestazione del 16 settembre riuscì imponente, sia per il numero dei gruppi dell’ANA convenuti da tutta la Regione che per la partecipazione entusiasta della popolazione.

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Fig.8

Era presente anche Don Janes, che durante la guerra 1915-18 era stato cappellano militare sul Pal Piccolo. Ma, a proposito dell’adunata, lasciamo la parola alla stampa di allora, riproducendo l’articolo pubblicato da “Il Gazzettino” il 18 settembre 1956 in fondo. 

 

 

 

 

 

 

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Fig.9

 

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Fig.10

 

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Fig.11

 

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Fig.12

La celebrazione del 40° della Vittoria: 31 agosto 1958 

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Fig.13

 

Nel 1958  ricorreva il 40° Anniversario della fine della prima guerra mondiale con la Vittoria dell’Italia sull’Austria, che completava il ciclo delle guerre del Risorgimento con l’unione all’Italia di Trento e Trieste. La Provincia di Udine, presieduta dall’avv. Agostino Candolini, volle ricordare l’avvenimento con particolare solennità, organizzando una solenne celebrazione nel Comune di Paluzza ove, a Timau, il Tempio-Ossario conserva le salme dei Caduti sul fronte vicino del Pal Piccolo e del Pal Grande. Per l’occasione, la Provincia volle ricordare con una medaglia in simil-argento, coniata appositamente, le Portatrici superstiti che durante la grande guerra avevano collaborato con i combattenti trasportando viveri, materiali vari e munizioni sul fronte 

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Fig.14

di battaglia ed una delle quali, la timavese Maria Plozner Mentil, era rimasta ferita dal nemico a Casera Malpasso (Promosio), morendo poi nell’ospedale da campo di Paluzza. Il programma, concordato ed attuato con la collaborazione del Comune di Paluzza e delle Associazioni d’Arma, prima fra le quali l’ANA, prevedeva due manifestazioni: la prima al Tempio Ossario con la commemorazione del 40° Anniversario della Vittoria, fatta dal Presidente Provinciale del Combattenti e Reduci gen Eugenio Morra e dalla Signora Berghinz (madre di un Caduto Medaglia d’oro al v.m.) Presidente Provinciale delle famiglie Caduti in guerra, e che si concludeva con la consegna alle Portatrici superstiti presenti della medaglia ricordo di cui si è fatto cenno. 

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Fig.15

La seconda manifestazione, organizzata dall’Associazione Nazionale Alpini-Sezione Carnica, in collaborazione con la Sottosezione “ Pal Piccolo” di Paluzza, prevedeva alle ore 11,30 dello stesso giorno lo scoprimento di una lapide al 7° tornante della strada portante al Passo di Monte Croce, a ricordo dei Battaglioni Alpini “Tolmezzo” e “Val Tagliamento” che combatterono sul Pal Piccolo, sul Pal Grande e sul Freikofel. La lapide, su cui è incisa la motivazione della medaglia d’argento al v.m. concessa all’8° Regg.to Alpini , veniva offerta dagli Alpini e dai Comuni della Carnia. La commemorazione di tutti i Caduti sul fronte carnico venne affidata all’on. Tito Zaniboni, già comandante della 272ª compagnia del Battaglione “Val Tagliamento” sul Pal Piccolo e decorato 

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Fig.16

di medaglia d’argento al v.m;Le due manifestazioni richiamarono gruppi dell’ANA e di ex combattenti e reduci da tutta la Provincia. Una grande folla, sia a Timau che al 7° tornante, partecipò attenta alle commemorazioni. Particolarmente significativo e solenne fu il momento della consegna delle medaglie ricordo alle Portatrici: questo gesto fu il primo pubblico riconoscimento delle Pubbliche Istituzioni ai sacrifici delle brave donne carniche che, a rischio della vita, con la loro opera aiutarono i soldati a vivere in trincea per quasi due anni, dal maggio 1915 all’ottobre 1917.  

 

 

 

La prima “Fiaccola della Solidarietà Alpina” a Timau 

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Fig.17

Un anno prima, sul finire dell’estate 1957, ci fu un incontro  fra i responsabili del Gruppo “Pal Piccolo” di Paluzza e la Sezione Ana di Monfalcone per l’organizzazione di una significativa cerimonia.Quest’ultima propose che, in occasione del tradizionale ricordo dei Caduti del 4 novembre e precisamente il primo giorno del mese, si potesse accendere una fiaccola al Tempio Ossario di Timau e che fosse portata dagli ex alpini di paese in paese con la staffetta fra i vari gruppi, in modo da farla sostare davanti ai Monumenti ai Caduti fino a raggiungere il 4 novembre la scalea del Sacrario di Redipuglia per accendervi, durante la cerimonia rievocativa, il tripode che brucia in onore dei soldati ivi sepolti. Il tale modo si veniva a collegare, partendo da Timau, come in un pellegrinaggio ideale tutti i Caduti sepolti nei diversi Ossari o ricordati nei Monumenti dei paesi del Friuli. L’iniziativa venne subito particolarmente apprezzata nel suo simbolismo ed il Capogruppo Donada si fece in quattro per dare ad essa adeguata collaborazione. Così al mattino del 1° novembre 1957 gli ex alpini ed ex combattenti, uniti a molta gente, si trovarono al Tempio Ossario ove, dopo la Santa Messa, sul sagrato venne benedetto il fuoco dal parroco don Giuseppe Ceccato, ed il Sindaco Emilio Di Lena vi accese da quello la fiaccola e la consegnò al giovane ex alpino di Timau Firmino Unfer che la portò al monumento ai Caduti di Paluzza per accendervi ivi il tripode già predisposto. La fiaccola passò, quindi, nelle mani di un altro ex alpino che si diresse verso la caserma “Maria Plozner” per una breve sosta fra gli alpini e da lì proseguì verso gli altri paesi, secondo il programma predisposto fino a raggiungere, come stabilito, il 4 novembre il Sacrario di Redipuglia. Da allora è passato mezzo secolo e regolarmente ogni anno il 1° novembre i Gruppi dell’ANA mantengono viva quella che ormai è una simpatica tradizione di unire idealmente nel ricordo con la “Fiaccola Alpina della Fraternità”  tutti i Caduti per la Patria del Friuli Venezia Giulia.   

Settembre 1985 - Gemellaggio del Comune di Paluzza con il Battaglione Alpini “Tolmezzo”. 

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Fig.18

L’evento sismico del 1976, in particolare la scossa tellurica dell’11 settembre, segna il ritorno del Battaglione Alpini “Tolmezzo”, inquadrato nell’8° Regg.to, in Carnia, nella Valle del But e nella Val Degano.Dopo le operazioni di soccorso e l’avvio della ricostruzione, la Bandiera di Guerra del reparto viene decorata con due medaglie d’argento, al Valor Civile e dell’Esercito, per gli interventi svolti a Venzone dal Battaglione “Tolmezzo” ed a Moggio Udinese dalla 12ª Compagnia, appartenente sempre allo stesso reparto. Distrutte le caserme “Feruglio” e “Tinivella”, dopo un lungo periodo di accantonamento, il Battaglione Alpini sunnominato viene trasferito nelle caserme “Maria Plozner Mentil” di Paluzza e “Durigon” di Forni Avoltri. Il “Tolmezzo” ritorna in tal modo in mezzo alla popolazione carnica con la quale aveva operato nel 1915-17 sulle leggendarie montagne dal nome epico: Pal Piccolo, Freikofel e Pal Grande. Spiritualmente ritrova persone dal nome glorioso: il Comandante col. Pizzarello e le “Portatrici Carniche” (molte ancora viventi!) e per tutte Maria Plozner Mentil. Con questi ideali e con questo immenso patrimonio di sentimenti inizia la ricostruzione nel morale duramente messo a prova dall’evento sismico, un nemico invisibile e subdolo che può essere combattuto solo con il coraggio. Una ripresa continuamente e silenziosamente garantita dalla presenza dei Carnici della Valle del But. Nasce, così, l’idea (innovatrice e rivoluzionaria per allora) di sancire questa comunione di intenti e di valori tra popolazione e forze armate, con un gemellaggio con il paese di Paluzza, rappresentato dalla locale Amministrazione Comunale.

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Fig.19

Lentamente vengono avviati i primi contatti e sondaggi tra l’allora Comandante ten.col. Mannino ed il compianto Sindaco dott. Vittorino Carpenedo. L’idea che poteva creare perplessità viene accolta con entusiasmo, segno della condivisione di principi e sentimenti. Si arriva così a fissare la data, nel mese di settembre (la più corrispondente all’evento sismico subito nove anni prima) per suggellare l’unione tra il Reparto militare e la civica Amministrazione. La cerimonia del gemellaggio viene preceduta da altre iniziative svolte in sinergia e che vedono protagonisti Alpini in armi e civili in competizioni sportive e culturali. Sarà il nuovo Comandante del “Tolmezzo” ten. col. Luigi Rossini, subentrato a Mannino, a rendere gli onori ai Caduti e alle Autorità con lo scambio di una pergamena, documento ufficiale dell’avvenimento, con il Sindaco Carpenedo. Il suggello dell’atto di gemellaggio viene ricordato anche con un “Logo”, studiato e realizzato da un Alpino in armi, che rappresenta sullo sfondo il Pizzo Timau ed alcuni Alpini in movimento con le orme del loro cammino ed il passaggio alla vita civile. Il  tutto a significare che niente viene fatto per caso ed invano e che tutto, invece, rimarrà a memoria per le generazioni future.

 

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Dal ''Il Gazzettino'' del 18 settembre 1956
Fig.1) 8 settembre 1919 - La gente è giunta in pellegrinaggio nel cimitero di guerra di Pal Piccolo per rendere onore ai Caduti.
Fig.2) 8 settembre 1919 - Pellegrinaggio in Pal Piccolo - Il Capitano Palazzoli rievoca con commosse parole le vicende del Battaglione “Tolmezzo” dal Pal Piccolo, al Grappa ed al Tonale.
Fig.3) La testata del numero unico pubblicato dalla Sezione ANA della Carnia in occasione dell’Adunata a Pal Piccolo e Pal Grande il 13 settembre 1931.
Fig.4) La medaglia ricordo dell’Adunata Alpina in Pal Piccolo e Pal Grande del 13 settembre 1931.
Fig.5) Don Janes, già cappellano militare del Batt.ne Alpini “Tolmezzo” sul Pal Piccolo e sul Pal Grande, precede il gruppo dei gagliardetti nella sfilata lungo Via Roma.
Fig.6) La fanfara della Julia suona “Trentatrè...
Fig.7) Bandiere e gagliardetti sfilano numerosi in Via Roma. Li affianca (a destra) il Capogruppo Arcangelo Donada.
Fig.8) L’insegna della Sezione ANA Carnica arriva nella Piazza 21-22 Luglio.
Fig.9) La grande folla dei partecipanti, nella Piazza S.Giacomo, rende omaggio ai Caduti davanti al Tempietto in cui sono incisi i loro nomi.
Fig.10) Il saluto del Capogruppo Arcangelo Donada alle Autorità ed alla folla dei presenti,.
Fig.11) Parla, con parola alata, l’on. Angelo Manaresi, oratore ufficiale, già Comandante negli anni Trenta del “ X° Alpini”, come si chiamava allora l’Associazione Nazionale.
Fig.12) Il “Gruppo ANA Pal Piccolo”, alla conclusione della grande Adunata Regionale, posa nella Piazza 21-22 Luglio con le Autorità davanti alla Baita, costruita appositamente per l’occasione.
Fig.13) Arrivano le Autorità sul piazzale davanti al Tempio-Ossario di Timau: (secondo da sinistra) il Presidente della Provincia avv. Candolini, l’on Tito Zaniboni, il generale Comandante la Divisione “Mantova” e il Sindaco Emilio Di Lena.
Fig.14) La signora Berghinz consegna la medaglia ricordo ( offerta dalla Provincia alle Portatrici della 1ª guerra mondiale) alla Portatrice di Timau signora Dorina Mentil.
Fig.15) 7° tornante della strada di M.Croce Carnico - In attesa dello scoprimento della lapide su cui è incisa la motivazione della medaglia d’argento al valor militare concessa all’8° Regg.to Alpini per i Battaglioni “Tolmezzo” e “Val Tagliamento”.
Fig.16) L’on. Tito Zaniboni, oratore ufficiale, commemora tutti i Caduti della 1ª guerra mondiale sul fronte Carnico.
Fig.17) 2 novembre 1957 - Sul piazzale del Tempio-Ossario di Timau il Sindaco Emilio Di Lena consegna la prima “Fiaccola della Fraternità” all’alpino del luogo Unfer Fiorino.
Fig.18) Paluzza settembre 1985 - Gemellaggio del Comune di Paluzza con il Battaglione Alpini “Tolmezzo”. La fanfara della “Julia” ed i reparti in armi nella Piazza 21-22 Luglio.
Fig.19) Paluzza settembre 1985 - Gemellaggio del Comune di Paluzza con il Battaglione Alpini “Tolmezzo”. Sfila in Via Roma la Bandiera dell’8° Regg.to Alpini.