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Sulle nostre montagne resistono ancora, monumenti vivi di una storia di valore e di sangue, le opere ed i fabbricati costruiti durante la prima guerra mondiale a servizio dei soldati combattenti sul fronte carnico dal 1915 al 1917. Sono passati 92 anni da allora ed il tempo, naturalmente, ha sferzato questi monumenti, a volte sgretolandoli, né nel passato ci si è preoccupati di salvare quella che era una mirabile e viva memoria storica. Oggi c’è il tentativo di salvare quello che è rimasto, in modo da affidare alle nuove generazioni un museo all’aperto di rilevante valore rievocativo.
Presentiamo alcune fotografie che documentano ciò che resta e che il viandante può ancora ammirare quando s’inerpica sui monti che conobbero il valore dei nostri soldati, prima fra tutti gli Alpini.
(Le fotografie sono state fornite dal socio Cesare Puntel) La galleria del Celon (Zellenkofel o Creta di Collinetta) |
La ridotta del Monte Coglians |
I resti della ridotta della Creta Verde |
L'Aquila del 3° Regg.to Alpini scolpita nella roccia nei pressi di Val di Collina. |
Ricovero sulla Creta Verde |
L'entrata del ricovero del 8° Regg.to Alpini. |
I resti dell'ospedale da campo di Val di Collina |
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I resti del fabbricato, sul Pal Grande, in cui era la sede del Comando del Batt.ne Alpini "Tolmezzo" |